giovedì 27 maggio 2010

La moda crudele

In quanto membro L.A.V. diffondo anche argomenti inerenti la tematica animalista, oltre che alla spiritualità e opinioni personali. Utilizzo info che derivano dall'associazione in questione.

Dunque, la moda crudele..
Perché è una moda crudele? Beh, è giusto rendersi conto che per il VERGOGNOSO capriccio di persone che vogliono capi d’abbigliamento con pelo animale, per abbellire le rifiniture di polsi, fare colli, cappucci, accessori, giocattoli fino ad un’intera pelliccia, soffrono ATROCEMENTE milioni di volpi, ermellini, cincillà, castori, procioni, conigli e tanti altri animali (tra cui cani e gatti) che poi, ovviamente, muoiono. Non è terribile? Per molti ancora non lo è, probabilmente perché non conoscono le atrocità che si nascondono dietro la produzione di una pelliccia…

Animali negli allevamenti, entrambi chiusi in gabbie, esposti al freddo e al gelo per far loro infoltire il manto, costretti a vivere con le zampe poggiate su un fondo metallico in rete per facilitare la pulizia degli spazi ma che li ferisce, animali destinati ad essere uccisi all’età di 7/8 mesi con metodi che definire barbari è un eufemismo: iniezioni di stricnina, elettrocuzione anale e vaginale, rottura delle ossa cervicali, asfissia con gas tossici e soffocamento. Per non parlare dei molti altri: volpi, linci, leoni, pantere, zebre, orsi, prelevati in natura (molto probabilmente, con una famiglia, dei cuccioli da sfamare i quali muoiono in seguito, ovviamente, per assenza di cibo o perché uccisi da predatori vari) le cui pelli vengono importate nel nostro paese.

Molti forse non sanno che tra le (purtroppo) tante pelli importate, più volte entrano illegalmente anche quelle di cane e gatto provenienti dalla Cina. E se i metodi di uccisione “ordinari” degli animali “da pelliccia” fa inorridire, i metodi cinesi superano ogni immaginazione. Gli animali vengono uccisi con tremendi colpi inferti sulla testa o sbattuti per terra. Molti vengono scuoiati vivi e per un po’ di tempo rimangono in vita mutilati e TERRIBILMENTE doloranti. Una sofferenza che non ha giustificazioni e una sola motivazione che si chiama “vanità”.

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