giovedì 27 maggio 2010

Diventare vegetariani... Perchè?

Come si è capito, utilizzo questo blog anche per trattare tematiche di etica primaria.

Quanto segue è un articolo uscito nella rivista Animalisti Italiani qualche anno fa e da me un po' modificato...

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Molte persone penseranno sicuramente che la carne è necessaria per la sopravvivivenza. Ma…
IL RAPPORTO UOMO AMBIENTE (determinante Vita o Morte per noi e varie specie animali che coinvolgiamo nelle nostre porcate) PER SALVARSI, HA BISOGNO ANCHE DI UNA RIVOLUZIONE VEGETARIANA.

Sembrerebbe assurdo anche quanto appena scritto, ma l’equazione “vegetariani per la salvezza delle specie” e per preservare l'ecosistema degli Animalisti è banale come la scoperta dell’acqua calda pur se di profondo significato e valore scientifico.

Le motivazioni della scelta vegetariana sono principalmente morali, di natura etico-filosofica, igienico-salutista, e ambientalista.
Oggi quest’ultima motivazione sembra essere necessaria per la sopravvivenza della realtà umana e non “solo” per quella di centinaia di milioni di animali considerati solo “cibo” e non esseri viventi e senzienti. I dati parlano chiaramente.

Sulla terra ci sono circa 7 miliardi di persone, ma secondo la FAO solo il 20% può nutrirsi in modo adeguato. Il 26% del Pianeta è “invaso” dagli allevamenti animali che ogni anno producono oltre 1500 miliardi di tonnellate di deiezioni che sono la causa dell’emissione del 33% dei gas serra.

I terreni della foresta amazzonica strappati al loro naturale splendore selvaggio, sono ormai devastati dalla mano dell’uomo che taglia alberi e massacra centinaia di specie animali e vegetali per far diventare quei terreni pascoli per armenti destinati alla produzione di hamburger per paesi già ipercolesterolici, o comunque, campi per produrre foraggi destinati agli allevamenti. L’88% dei terreni disboscati in Amazzonia è riservato al pascolo, così come il 70% in Panama in Costa Rica.

Ciò determina una serie di danni inimmaginabili: il taglio delle foreste distrugge la biodiversità, toglie ossigeno, favorisce i fenomeni di desertificazione, aumenta l’emissione di gas prodotti dagli animali allevati in modo intensivo e ne sacrifica la vita a vantaggio di pochi, con un prezzo pagato invece da molti uomini, animali ne natura tutta.

Le deiezioni totali prodotte dagli allevamenti avicoli ogni anno sono pari a 50 miliardi di tonnellate, 1000 miliardi quelle dei bovini e 550 milioni di tonnellate quelle prodotte dagli altri animali. Gli escrementi prodotti negli USA sono 500 milioni di chili al secondo, per un totale di 1500 miliardi di tonnellate l’anno.

Inoltre gli animali allevati sono sottoposti a massicce dosi di antibiotici: solo in Europa ogni giorno se ne consumano 5000 chili! Occorrono più di 16 foraggi per produrre un chilo di carne e in media, secondo i dati FAO, occorrono da 1000 a 2000 litri d’acqua per produrre un chilo di grano e da 13000 a 15000 litri per ottenere la stessa quantità di carne da bovini alimentati con cereali.

La rivoluzione vegetariana è prioritariamente auspicabile per il diritto alla vita di altri esseri viventi non umani e per il futuro dell'Ambiente. Il nostro futuro. Un futuro che è già dietro l’angolo e che non può essere lasciato al caso. Bisogna abbandonare il consumo di proteine animali a favore di vegetali e frutta anche per una più equa redistribuzione delle ricchezze e degli alimenti.
Oggi, quindi, non è più “solo” l’esigenza del giusto rispetto degli animali e delle motivazioni dietetico-salutiste ad essere la ragione di una scelta vegetariana. Il rispetto per la vita tutta e la possibilità di un mondo più equo passano per una scelta che ormai deve renderci cittadini più consapevoli, capaci di valutare che i nostri comportamenti hanno impatti e ripercussioni globali.


Il futuro del mondo e la sua sopravvivenza sono legati indissolubilmente al rispetto essenziale di tutti gli equilibri naturali fatalmente interconnessi tra loro, iniziando da ciò che mangiamo, a tavola e non.
Quindi decidere di diventare vegetariani, non fa bene solo a noi stessi, ma anche agli animali e a tutti quei popoli che a causa dell’altra parte del mondo che vive nel consumo sfrenato, diventa sempre più povera e affamata.

Se tutte le coltivazioni destinate alla produzione di cereali e foraggi fossero riconvertite per uso umano, la fame nel mondo non esisterebbe perché un ettaro di terra destinato all’allevamento bovino produce solo 66 kg di proteine l’anno, mentre lo stesso spazio destinato alla coltivazione di legumi produrrebbe 1848 kg di proteine per il consumo umano!

Per un mondo più equo, più rispettoso dei diritti di tutti gli esseri viventi e della natura, la scelta vegetariana (e, chi vuole, anche vegana) è l’unica soluzione concreta e reale e rappresenta la vera rivoluzione del terzo millennio che noi auspichiamo.
Molta strada resta ancora da percorrere perché mancano educazione, informazione, consapevolezza e responsabilità.
Molti medici sono ancora scettici se non addirittura chiusi totalmente alla possibilità di considerare la dieta vegetariana un’alimentazione sana e corretta.

Qualcuno ancora, ignorando le motivazioni etiche, igieniche e ambientali che connotano il vegetarismo, ha scritto che si tratta di un grave disturbo dell’alimentazione.

LE SOCIETÀ CONTEMPORANEE IGNORANO LA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO.

Il compito degli Animalisti è e sarà sempre quello di rompere il silenzio, di informare, di svelare le mostruosità e le sofferenze degli allevamenti e di aprire quindi al maggior numero di persone, la prospettiva di un mondo possibile, quello in cui la nostra vita e la nostra sopravvivenza non possano e non debbano rappresentare la morte per milioni di vittime: animali innocenti e diseredati dalla terra, anch’essi considerati solo “bestie da macello”.

La lungimiranza dovrebbe finalmente essere riconosciuta agli Animalisti e, se ciò che oggi viene considerato banalmente un estremismo, se i nostri cartelli, le nostre manifestazioni e le nostre denunce saranno utili al cambiamento che è necessario per il mondo, o almeno contribuiranno a questo, potremmo sentirci davvero parte essenziale di quella battaglia che da anni combattiamo per il diritto alla vita di milioni di esseri viventi umani e non umani innocenti, per la tutela della nostra salute e per la salvaguardia dell'Ecosistema e della Vita.

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Aggiungo che ho modificato alcune affermazioni che dicevano di "salvare la Terra" o che parlavano delle sorti del "Pianeta" per il semplice fatto che pensare di poter uccidere la Terra, la Grande Madre, non lo vedo possibile.

Non siamo in grado di farlo, non abbiamo tale potere.

Si può danneggiare, ferire, stuprare; si possono uccidere i nostri fratelli animali compiendo abominevoli stermini e spingendo intere specie (compresa, ad un certo punto, la nostra) all'estinzione, ma... uccidere il Pianeta... ha! ha! E' una gran presunzione (spesso inconscia)!

Lei si rigenererà e gli umani pagheranno (e sta già iniziando a succedere) care le loro azioni.

Chi semina vento raccoglie tempesta.

Azione - Conseguenza.
Fine

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