LE TAVOLE DELLA LEGGE
In questo secondo testo si sviluppa la vicenda di Owen Aherne. Il protagonista si trova nell'abitazione del mistico cristiano e con egli discute riguardo al prezioso tesoro che il l'esoterista detiene nella sua antica cappella privata: un libro medievale di Gioacchino da Fiore (teologo, mistico e monaco – prima cistercense e poi florense – vissuto nel dodicesimo secolo e abate del monastero di Cortale), testo occulto (già menzionato nella prima parte di questo scritto) il quale risulta molto 'eretico' in relazione al pensiero ortodosso.
Cosa importante del testo in questione è la profezia riguardo l'avvenire di una nuova era.
Infatti si procede per gradi: nel libro Fractura Tabulorum, parte degli scritti di Gioacchino, verrebbero "spazzati via i comandamenti del Padre", Jahveh Zeovat, sostituiti dalla figura e dall'influenza del "Figlio", Gesù, per proseguire poi verso l'era dello "Spirito", che trasformerebbe in meglio l'umanità...
Come spiega Aherne, Gioacchino da Fiore è
"conosciuto più che altro per una sua profezia, espressa in un libro intitolato Expositio in Apocalypsin, secondo cui il Regno del Padre era passato, il Regno del Figlio era in corso, e il Regno dello Spirito ancora doveva venire. Il Regno dello Spirito avrebbe decretato il completo trionfo dello Spirito, che lui chiamava 'spiritualis intelligentia', sulla lettera morta."
Il commento a questa citazione ci riporta l'attenzione anche all'argomento trattato nel primo scritto, poiché essenzialmente viene trattato lo stesso messaggio in tre narrazioni.
Quanto scritto nel testo di Yeats, o meglio quante pare sia stato affermato da Gioacchino da Fiore potrebbe avere vari allacciamenti con visioni e concetti abbastanza affini per quanto sta venendo trattato. Iniziamo ad esporli.
Si parla di tre età, tre ere che in chiave cristiana vengono definite come quella del Padre, del Figlio e dello Spirito.
Personalmente ciò, trattando di esoterismo, mi suggerisce le tre età astrologiche che si potrebbero interpretare nei "Regni" menzionati da Gioacchino. Ovvero, l'Età dell'Ariete, l'Età dei Pesci e l'Età dell'Acquario.
Come abbiamo visto nella prima parte di questo scritto, nell'Età dell'Ariete avrebbe avuto inizio la manifestazione sempre più frequente e feroce del crescente potere dell'Oscuro Jahveh, o Havgan nella tradizione celtica, attuale dominatore, seppur in apparente declino, dello spirito umano...
Effettivamente, essendo Jahveh il "dio ariete" di fuoco, tale età astrologica ben s'addice alla sua ascesa.
Analogamente a quanto detto riguardo a Jahveh, nella tradizione germanico-scandinava era conosciuta l'esistenza di un gigante legato al fuoco chiamato Surtr, un'entità oscura antagonista delle Stirpi Divine (Æsir e Vanir) che avrà ruolo importante negli oscuri Tempi Finali:
''Fratelli [...] combattono a morte,
infrangon parenti legami di sangue.
Il mondo è crudele, spietati i misfatti.
La guerra: son tempi d’accette e di spade.
La fine: son tempi di vento e di lupi.
Un uomo all’amico risparmio non dà.
Si scuoton i figli di Mímir sapiente,
al corno che squilla possente e risuona.
Vi soffia già Heimdallr levandolo in alto
e mormora Óðinn sul capo di Mímir.
Yggdrasill vacilla. Il frassino antico
già scricchiola e geme, s’è sciolto il Maligno!
L’orrore serpeggia sul viale infernale:
ch’avanza la stirpe fiammante di Surtr.
Qual fato per gli Æsir? Qual fato per gli Elfi?
Rintronan giganti, discorron i numi.
Si lagnano i nani ai varchi rocciosi,
signori del suolo. Cos’altro tu sai?''
(Voluspa – Dario Giansanti e Claudia Maschio)
Secondo l'astrologia esoterica, l'Ariete è dominato dall'influsso dei raggi I°, VI° e VII°, ossia rispettivamente: Volontà, Potere; Idealismo, Devozione; Ordine Cerimoniale e Rituale.
Considerando che non eravamo nell'Età dell'Oro, ma bensì già in quella finale del Ferro (seppur non al suo misero termine come sarebbe ora), si potrebbe supporre che Jahveh abbia trovato un buon sostegno nell'attività di tali raggi, i quali non sono 'buoni' o 'cattivi' (come la mentalità di stampo cristiano è abituata a suddividere e catalogare), ma bensì delle Qualità e delle Forze che possono essere incanalate e trovar manifestazione in modo armonico o caotico, di alto o basso livello. E dunque credo possibile che l'attività inferiore dei tre raggi sopra citati sia stata manifestata da tale entità rispettivamente nell'usufruire del potere cosmico Distruttivo/Generativo nel contrastare gli altri Dèi, annicchilendo sempre più l'influsso luminoso nel nostro mondo e dominando perciò sempre più eccellentemente la realtà e le menti umane facendo riprodurre dunque anche nel nostro piano, attraverso le azioni umane, tale processo di contrasto dell'Armonia e creando un ordine (o meglio disordine o Caos) oscuro ma sempre più radicato e dominante.
Tale influsso è di poco cambiato nell'Età dei Pesci, segno dominato dai raggi I° II° e VI°.
L'influsso volitivo inferiormente incanalato potrebbe aver trovato ben pochi ostacoli di fronte alla fragile sensibilità ed emotività proprie del segno.
Tramite tanta emotività incontrollata è facile imprigionare gli uomini in correnti di pensiero squilibrate ed autodistruzione, parola chiave per il Pesci afflitto.
Vedi genocidi, guerre, inquinamento, droghe, suicidio ampiamente praticato ecc. Tutte manifestazioni di distruzione ed autodistruzione, siano di emotività caotica, siano follie ideologiche e/o comportamentali, che sono comunque sempre perfettamente inseribili nei simboli e nei contesti qui trattati.
In questi tempi, quindi, anche in collegamento all'età astrologica dei Pesci, in cui ci troviamo, l'essenza del VI° raggio (presente sia nell'Ariete che nei Pesci), ad esempio, è manifestata dagli uomini troppo spesso in forma bassa o inferiore, cioé nelle ideologie opache, ovvero puramente e ignorantemente fideistiche, e dai fanatismi ideologici, siano essi religiosi, politici o d'altro genere.
Infatti il passaggio all'Età dell'Acquario dovrebbe coincidere con il passaggio dall'"io credo", proprio della devozione ideologica dei Pesci, all'"io so", propria del segno d'aria della prossima era. Si può dunque affermare che solo lo sperimentare ed il conoscere possono avvicinare l'individuo ad una condizione superiore, cosa che certamente non può venire da un'impostazione clericale basata sulla cieca credenza passiva e soggiogata, cioé lo stesso sistema creato da un dittatore, ovvero la misera e classica identificazione della massa nel capo, e dunque la perdita della propria individualità.
Di seguito, in relazione a quanto detto, riporto alcuni brani del saggio di Davide Melzi, La Via dello sciamanesimo boreale, Edizioni della Terra di Mezzo:
"Dal punto di vista spirituale, l'uomo reale e naturale è tale perché conosce la dimensione del divino, mentre l'uomo decaduto ha la necessità di credere in essa. Si potrebbero quasi contrapporre due forme di 'religione', intendendo tale parola non nel senso ordinario e storico di struttura di culto collettivo, rigida ed esteriore, bensì nel suo senso etimologico che fa riferimento ad un collegamento, ad un contatto tra il mondo quotidiano e la dimensione del Sacro. Si avrebbe cioè una dicotomia tra una 'religione del credere' e una 'religione del conoscere'. Quest'ultima è precisamente lo sciamanesimo.
[...] probabilmente, dal punto di vista di un uomo reale, naturale e sacro, l'uomo moderno potrebbe essere paragonato ad un mollusco, in cui una corazza durissima di pensiero raziocinante e di individualismo copre una sostanza interiore molto labile e vulnerabile, o ad una cipolla, i cui molteplici strati sovrapposti non coprono in realtà che l'assenza di un nucleo vero e proprio. Ovviamente, le cose stanno in modo ben diverso per quanto riguarda l'uomo tradizionale.
Pertanto, la religione del credere "non poté fare a meno di contrapporsi in modo duro ed intransigente a tutte le forme tradizionali che la preesistevano, e di cui anch'essa percepiva, perlomeno inconsciamente, la superiorità. Per questo la nuova religione non esitò a ricorrere al potere politico di cui, crollato il mondo antico, era venuta in possesso, per perseguire con la forza tutte le forme spirituali a lei esterne. Il risultato fu, se non la loro totale scomparsa, l'occultamento forzato o il rivestimento delle divinità, delle concezioni, dei riti antichi sotto forme 'ortodosse' secondo le idee dei cristiani; ad esempio la maggior parte delle chiese vennero edificate sulle rovine di templi pagani, e il Dio o la Dea a cui essi erano dedicati divennero uno dei santi o delle madonne del nuovo 'pantheon'."
Ciò seguito da massacri, genocidi ed indicibili orrori dei quali Santa Madre Chiesa si macchiò (alla faccia dell''immacolato'!) nel corso della sua 'gloriosa' storia.
Dunque l'Età dei Pesci ha sintomaticamente avuto la sua identificazione nella sofferenza e nell'autodistruzione. Ha avuto il suo inizio all'incirca con l'avvento del Cristo, i cui originali insegnamenti son probabilmente assai pochi o quasi nulli e del quale, di fatto, s'è evidenziata ed esaltata la sofferenza, come i "dottori della Chiesa" sempre si premurarono di fare applicandola su sé stessi e sugli altri (rispettivamente tramite la pratica dell'automutilazione e della tortura).
Ho poi menzionato l'autodistruzione poiché è propria del Pesci inferiore o afflitto ed è effettivamente stata (come lo è ancora) scena via via dominante di quest'ultima età astrologica. Infatti, con il messaggio biblico di assoggettazione della Natura, sempre più inculcato nella mente di esseri umani a loro volta sempre più deboli spiritualmente per l'avvento dei tempi oscuri, l'uomo iniziò effettivamente a deturpare sempre più gravemente l'armonia naturale, dimenticando l'antica e originaria sacralità che egli attruiva alla Terra.
In sintesi: distruggendo la Terra distruggiamo noi stessi, ed è questo un crimine d'incommensurabile gravità!
Nondimeno, dunque, il potere di fuoco di Havgan crebbe sempre di più arrivando al suo culmine con la creazione delle armi da fuoco, fino a giungere al più grande abominio: la bomba atomica, l'esplosione della quale, secondo R. J. Stewart (esoterista scozzese ed interprete delle profezie di "Merlino il Mago"), provocherebbe degli squarci dimensionali creando dunque degli squilibri nell'ordine del Multiverso, ovvero l'Universo definito in relazione alle sue realtà parellele.
Verrà però il tempo dell'entrata nel Regno dello Spirito.
Secondo i teosofi, la Nuova Era inizierà a partire dal 2025, quando entrerà nella manifestazione l'attività del IV° raggio (uno dei tre legati all'Acquario), "il Signore di Armonia, Bellezza ed Arte, il quale – in collaborazione con Saturno – condurrà molti sul sentiero del "discepolo" o, per dirla in termine alchemico, dell'Operatore, ovvero alla ricerca dell'Armonia e della Libertà.
L'Acquario (raggi V°, IV° e VII°) è rappresentato da un uomo che versa le Acque della Conoscenza ed il suo approssimarsi sta rivelando sempre più chiaramente lo squallore ed il pattume raggiunto dalla condizione umana, ed illuminandone dunque la coscienza.
In pratica, come dice Douglas Becker nel suo libro "Astrologia Esoterica", sarà come disse Cristo: "Quando il segno dell'uomo verrà, illuminerà ogni cosa."
Per via di ciò si potrà procedere al Conoscere concretamente (V° raggio), giungere quindi all'Armonico e manifestarne la Bellezza sulla Terra attraverso Arti di vario genere (IV° raggio), ristabilendo così l'Ordine Antico e Rituale (VII° raggio) nonché un riavvicinamento alla Magia, la quale è "l'aroma e l'energia della vita, il suo ornamento e il suo splendore" (La Figlia del Re degli Elfi di Lord Dunsany).
Concludiamo tali considerazioni personali con un ulteriore commento ad un'ultima parte delle spiegazioni di Owen Aherne riguardo alle tesi di Gioacchino:
"[...] insegnava in segreto che molti altri, il cui numero sarebbe andato sempre più crescendo, erano eletti con il compito [...] di rivelare la sostanza nascosta di Dio, che è colore e musica e soavità e dolce profumo; e costoro non hanno altro padre che lo Spirito Santo.
[...] questi figli dello Spirito Santo lavorano a ogni attimo della loro vita volgendo gli occhi alla sostanza splendente"
E ciò viene espresso nel terzo e ultimo libro di Gioacchino: "Lex Secreta".
Da ciò potrebbe risultare chiaro, essendo in un contesto esoterico, come nello stesso cristianesimo vi siano state delle correnti alternative ed occulte, molto probabilmente più vicine al vero insegnamento del Cristo (che furono perseguitate e represse dalla Chiesa), le quali non avevano il ridicolo concetto di 'Dio' attuale e come entità, ma bensì di un'energia cosmica universale, impersonale: il Verbo... OIW.
Mi viene da pensare a come quanto detto si possa riconnettere alle ricerche teosofiche e all'Antico Pensiero, oltre che all'Alchimia la quale prescrive di praticare l'Arte di trasmutazione interiore costantemente, focalizzando la propria attenzione e consapevolezza al Fuoco filosofale interiore, il quale deve lavorare e trasmutare.
Dunque, per l'Operatore, varrà tale Ricerca:
"Dall'irreale conducimi al Reale,
Dall'oscurità conducimi alla Luce,
Dalla morte conducimi all'Immortalità"