lunedì 9 agosto 2010

Il Mondo Incantato, varie interpretazioni e fonti letterarie


  
“La magia è l'aroma e l'energia della vita,
   il suo ornamento ed il suo splendore.”
                                        La Figlia del Re degli Elfi -  Lord Dunsany


Premessa: mi rendo conto che parlare nel volgare 'web' di certe realtà sarebbe un comportamento da vero profano a riguardo. Tuttavia con questo post mi rivolgo soprattutto alla mentalità umana di fronte tali “fenomeni”...

Non starò quindi a riproporre la solita sfilza di informazioni storiche, reperibili in vari libri, riguardo gli Esseri protagonisti di questo scritto.

Aggiungo infine che il post sarà aggiornato anche piú di una volta, e che non ho intenzione di risultare come uno sgradevole personaggio dispensatore di indiscutibili verità!

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Ed egli le domandò che cosa stessa facendo di sera lì sulla brughiera con la scopa.
'Sto spazzando il mondo.' Gli rispose.
Ed Alverico si domandò quali orribili rifiuti lei stesse spazzando via dal mondo, in quella polvere nera che continuava a volteggiare sui campi, per perdersi lentamente nelle tenebre che stavano calando al di là delle coste.
'Perché stai spazzando il mondo, Madre Maga?'
'Nel mondo ci sono cose che non vi dovrebbero essere.'
                                   La Figlia del Re degli Elfi -  Lord Dunsany

Viviamo in tempi veramente degradati (cosa di cui ho già parlato in post precedenti), i Valori Autentici sono stati dimenticati, o quasi, assieme, quindi, a certe realtà. Al loro posto sono rimaste ridicole parodie vuote e tristi.

Tale basso livello raggiunto porta la gente ad assumere una visione della Vita sempre meno autentica.


Arriviamo quindi all'argomento. Cercherò di essere sintetico.

Cosa ci viene in mente quando sentiamo parlare di fate, folletti, gnomi ecc.? Ci soffermiamo su Walt Disney, pensiamo alla classica fata con cappello a cono, il folletto sciocco e mattacchione e tanti altri stereotipi dedicati all'incredibile fame di fantasia dei bambini. Un mondo totalmente infantile e “fantasy”, secondo più ignoranti.
Se, però, oggi molti hanno una tale visione lo dobbiamo all'accoppiata di Chiesa e materialismo (come in ulteriori contesti...) che hanno denigrato l'argomento, cercando di negare l'esistenza di altri mondi e realtà.

Altri, già decisamente meno prevenuti, hanno un approccio a queste cose molto più curioso dato che pensano che (e non sempre è sbagliato!) le fiabe, pur essendo invenzione dell'uomo, contengano dei messaggi impliciti volti alla massa.

Ci sono anche degli abitanti di campagna (in varie zone del mondo) che credono ancora a questi esseri, storpiandoli, con l'influsso del cristianesimo, in “figli di Eva”, “angeli caduti”, “morti pagani”, non abbastanza buoni per il paradiso ma nemmeno abbastanza cattivi per l'inferno, quindi “anime non battezzate” ecc.

Spesso sono visti anche come brutti e pericolosi o seducenti e ingannevoli e si ritiene di potersi difendere grazie a cose come l'acqua santa, crocifissi e croci tracciate, la bibbia, preghiere 'sacre', terra di cimitero ecc.
Tra le tecniche di difesa non religiose abbiamo il sale, ghirlande di floreali, pane, ferro, alcune tipologie di vegetali ecc.

Cosa importante, comunque, è che questi esseri, visti anche positivamente (quando fa comodo), non siano stati dimenticati.

Abbiamo poi i Teosofi, e qui mi soffermo un po', che, tra i loro vari studi, hanno tentato di spiegare il “fenomeno” delle Fate.
Questi “studiosi spirituali”, come li chiamo, danno spiegazioni senza dubbio interessanti utilizzando le esperienze di chiaroveggenti, mistici e persone addentre al mondo dell'esoterismo e della spiritualità (tra i quali teosofi stessi).

Pare, da quanto sappiamo, che essi identifichino il Regno delle Fate con un mondo spirituale, coesistente al nostro, abitato da esseri composti di materia sottilissima (quando visibili sarebbero su un piano eterico - stato più sottile del gassoso – e da invisibili su un piano astrale – stato ulteriormente rarefatto dell'eterico), il cui compito sarebbe quello di assorbire e distribuire al nostro mondo il Prana (parola in lingua  sanscrita), forza vitale proveniente dal sole. 





Quindi le Fate si occuperebbero anche, a livelli diversi, del sottosuolo, con i suoi minerali, della crescita delle piante e perciò della loro struttura molecolare.

Queste particolari creature cambierebbero aspetto a loro piacimento con un dispendio di energie in base alla forma assunta.
Il loro vero aspetto, però, sarebbe una pulsante sfera lucente con un nucleo più luminoso. Quando questo si condensa, esse assumerebbero la forma desiderata , usando spesso la coscienza collettiva e i preconcetti, dettati da stampi tradizionali, che abbiamo su di loro come modello.


Questa è la rispettabilissima opinione dei teosofi.

Io, però, proporrei umilmente un ragionamento personale...
Ci sono varie testimonianze, esperienze, a volte personali, divulgate per aiutarci a svelare ciò che solitamente è velato.

L'anima viene sempre rappresentata come un qualcosa di luminoso.

Osservando la dottrina esoterica (e, poco alla volta, con l'esperienza personale abbiamo la possibilità di scoprirlo) si insegna che non possediamo solo il corpo fisico ma anche quello mentale, astrale, eterico e via dicendo.
Tutti raggruppati nell'aura.
C'è pero uno stato esistenziale primario: il Nucleo, o Anima.
Praticamente tutte le tradizioni, anche se in rapporti diversi, ne parlano.

Nella Tradizione Tolteca1, ad esempio, i “veggenti”, coloro che hanno la capacità di penetrare i vari strati esistenziali, sanno vedere l'individuo nella sua forma primaria e originale: un corpo luminoso, di forma più o meno ovale, fatto di lucenti fibre.

Nella Tradizione Nordica2  il corpo primario è altrettanto luminoso e fatto di fibre, poiché è parte del Wyrd, il Grande Arazzo cosmico nel quale tutto è intrecciato e compenetrato dall'impersonale Principio Supremo.

Ci sono vari modi di vedere oltre il velo della nostra materia.
All'uomo comune vengono date varie informazioni su ciò soprattutto tramite i libri. Ma i “profani” devono cercare di ricollegare tutto quello che l'ambito velato dell'Esoterismo (etimologicamente:  “per pochi”)  comunica "in relazione" alle varie culture e ai vari periodi storici. 

Personalmente sono arrivato a pensare che i chiaroveggenti e teosofi che sostengono di aver visto Fate e compagnia: o hanno visto il loro aspetto primario, come ce l'abbiamo anche noi, o hanno visto degli esseri elementali, ovvero Spiriti di Natura.




Infatti gli Splendenti Principi del Sìdhe, o Nobili Signori (da alcuni - me compreso -, come Lord Dunsany, chiamati Elfi), di cui tanto parlano le leggende antiche celtiche e nordiche, potrebbero non essere propriamente spiriti.




Possiamo identificarli anche in storie presenti nel folklore dei paesi di identità ancora legata, in parte, ai tempi precristiani.  E' il caso della Bretagna, della Cornovaglia, del Galles, della Scozia e dell'Irlanda. Nella penisola scandinava altrettanto...




(Le immagini allegate possono poco o nulla nell'illustrare tali realtà.)



Il famoso ricercatore Evan Wents ha riportato una particolare testimonianza di un contadino irlandese.
L'uomo gli rivelò del suo presunto incontro con un Elfo ai piedi delle colline, quel giorno nebbiose (la nebbia è uno 'stato intermedio'; i Druidi insegnavano che è negli stati intermedi che si cela il Potere e, quindi, la Magia), di Ben Bulben nella contea di Sligo.

Quest'essere, tra le varie cose che gli disse, gli avrebbe rivelato che gli abitanti del mondo feerico: si 'sposano' (in certe situazioni possono unirsi anche ai mortali, come narrato in varie leggende) e hanno figli, non invecchiano mai e sarebbero alti e di nobile aspetto; che possono tramutare il corpo di un umano che scelgono (magari chi arriva alla loro terra e ci resta per del tempo o sempre) in uno simile al loro; che dispongono di un potere sufficiente per distruggere metà della razza umana (ma si tratterrebbero dal farlo per 'etica'), e che la loro è una razza a parte: intermedia tra la nostra e quella degli spiriti.

In base a ciò (e, personalmente, a quello che io ho sempre sentito al mio interno) avrebbero quindi una loro fisicità, ma vivono in un mondo immerso in quella forza incantevole, potente e misteriosa che è la Magia, per cui la legge fisica non fa da padrona come nella nostra dimensione. Ecco perché tra noi e il mondo spirituale.
Si tratta di un'altra dimensione parallela alla nostra.

Lord Dunsany, personaggio particolare, scrisse a suo tempo (XIX secolo), il romanzo “La Figlia del Re degli Elfi”, al quale si ispirarono personaggi come Tolkien. Nel libro, lo scrittore si rapporta al lettore come una guida in un contesto molto... “esotico”.

Grazie al pretesto del romanzo dal contenuto fantastico, si permette di esporre gli eventi narrati come veritieri, quasi di cronaca. In tal modo la persona comune sorride e prende tutto come un gradevole tuffo nella fantasia dell'autore, mentre il lettore con particolari predisposizioni può prendere ciò come una vecchia mappa ammuffita e misteriosa, la quale, dovutamente ripulita e analizzata, può dare un qualche impulso a singolari e nobili obbiettivi di arricchimento e ricerche.

Comunque, non sono l'unica persona a pensare che lo scrittore la sapeva lunga.

Nella tradizione irlandese l'Altro Regno viene identificato con molti nomi, tra i quali: Tir Nan Og, Terra della Giovinezza; Tire Nam Beo, Terra della Vita; Mag Mor, la Grande Pianura; Mag Mell, la Pianura del Piacere e Tairngire, la Pianura della Felicità.

Nel suo testo, Dunsany parla della Terra degli Elfi come un luogo meraviglioso, dai colori intensi e da tante altre curiose stranezze e sublimi bellezze “descrivibili solo nelle ballate dei poeti”. Lì, oltre ai bellissimi Elfi, sono presenti altre stupende creature tra le quali gli Unicorni. Non mancano però bizzarri folletti, detti Troll.

Ci sono vari libri, però, che non pongono distinzione tra Spiriti di Natura ed Esseri Magici, o Fatati. E' un contesto complicato e il più delle volte troviamo interessanti informazioni ma spesso confusionarie: ad esempio quando si parla di elfi intesi come spiriti abitatori dell'aria, della terra ecc.
Si tratta invece di Esseri Elementali, chiamati anche Entità d'Armonia; di Silfi – o Silfidi – per l'aria, Gnomi per la Terra, Salamandre per il fuoco e Ondine, o Sirene e Tritoni, per l'acqua. Queste potenti entità sono anche grandi custodi di insegnamenti e, quindi, ve ne sono anche di molto saggi.
Per via del loro 'abitare gli elementi', sono molto più a contatto con il mondo umano di quanto non lo siano invece gli abitanti della Terra degli Elfi...
Gli esseri delle acque, nella tradizione orientale (nella quale sono chiamati Naga), se fortemente provocati possono provocare o favorire epidemie di lebbra, cancro alla pelle, peste bubbonica e altre malattie dell'epidermide.
Ciò, ovviamente, è dovuto al crescente distacco dell'essere umano dalla Natura e dalla forte disarmonia così creata.


Tornando ai teosofi, ce ne sono di interessanti collegati all'argomento qui trattato, vissuti nel periodo del cosiddetto “Rinascimento Gaelico”, quali William Butler Yeats, William Sharp (alias Fiona MacLeod) e George William Russell, il cui pseudonimo era AE.
Proprio di Russell vorrei dire due parole.

AE (1867-1935) , nato Lurgan, in Irlanda, pare sia stato, oltre che poeta e pittore, uno dei più grandi chiaroveggenti dell'ultimo secolo e di quello anteriore.
Egli ha riportato varie sue esperienze e visioni riguardanti gli altri regni.
In base alla sua esperienza personale, ha suddiviso gli esseri incontrati in due categorie: Esseri Splendenti ed Esseri Opalescenti3.

Ha anche riportato che un suo maestro di scuola si riferiva all'“Aristocrazia”, ovvero i 'Nobili Principi' elfici, come di gente “alta e bella”.

AE  sosteneva che per trovare la Via non era necessario andare nell'Asia estrema.
Egli, al suo allievo (al tempo giovane) Paul Brunton, che si sarebbe fatto portatore degli insegnamenti orientali in Occidente, disse: “Perché andare a cercare la luce in Oriente?”
Infatti, ognuno deve ricercare ciò che gli è più congeniale, e non c'è una via che sia adatta tutti, per quanto corretta.

Russell, però, ha parlato anche della Grande Dea, chiamandola con il nome di Dana, parlandone in questi termini: “Grande Madre e Spirito della Natura”, Ella è “il fondamento di ogni forma materiale, dal corpo imperituro dell'immortale alla spoglia transitoria del moscerino”.
“Il Suo cuore sarà nel nostro quando il nostro perdona”.
Il “perdono” in questione può essere collegato alla compassione buddhista, ovvero comprendere l'essere, pacatamente, e relazionarvisi rettamente.

Concludo lo spazio dedicato ad AE riportando un suo scritto:

“Allora vidi il cuore della collina, e capii che non c'era nessuna collina per quelli stavano là, e che essi non erano consapevoli della pesante montagna che premeva sopra i palazzi luminosi, e che i venti erano frizzanti e trasparenti, eppure pieni di colore come l'opale, mentre soffiavano brillanti attraverso la vallata,
e allora seppi che l'Età dell'Oro era tutta attorno me, ed eravamo solo noi a non vederla, perché essa non aveva mai cessato d'esistere.

Questo mi portò a ritenere, assieme a Platone, che la Terra non è solo quello che la geografia dice che sia, e che noi viviamo come rane in fondo a una palude, che non sanno nulla della Terra Variopinta che sta sopra a quella che conosciamo noi, e tuttavia è legata ad essa come l'anima al corpo”.


Altra citazione affine alla sublima realta' lí presente:

"La pianura smisurata, una folla immensa,
i colori che brillano nella gloria pura,
un chiaro ruscello argentato e vestiti dorati,
vi offrono il loro caloroso saluto.
Un meraviglioso gioco, il più delizioso,
essi giocano [sedendo] di fronte al piacevole vino,
uomini e donne gentili sotto un cespuglio,
senza colpa, senza peccato...
Un bosco con fiori e frutti,
nel quale c'è il vino della fragranza genuina,
un bosco senza rovina, senza difetto,
nel quale ci sono foglie di colore dorato."
Passaggio de Il viaggio di Bran Mac Febal nella Terra delle donne – in Sciamanesimo Cetico di John Matthews
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Secondo alcuni chiaroveggenti si le 'creature sottili' non avrebbero un sesso: dipende da quali esseri intendiamo. Elementali o Esseri Fatati? Spiriti o meno?
Ci sono varie storie di umani che hanno avuto rapporti sentimentali con Esseri Fatati da cui ne sono originati dei figli.

Se vi sono esseri senza un sesso determinato, quelli potrebbero essere gli Elementali.


Secondo Hugh Mynne, il mondo feerico (la Terra Fatata), è “un mondo importante, perché conserva il perfetto modulo del nostro proprio mondo, vale a dire di quello che si è manifestato per primo, il mondo della giovinezza immortale”.


In conclusione, dobbiamo sempre ricordarci che non bisogna imporre degli schemi rigidi a queste cose, e che io ho esposto, in linea con la presentazione di questo piccolo spazio di espressione, una visione personale.
Solo quando, e se, vivremo nel loro Regno per del tempo potremmo sentirci detentori di certe conoscenze...

Nel libro del famoso poeta irlandese William Butler Yeats, “Il Crepuscolo Celtico”, egli descrive da testimone un’esperienza avuta da una sensitiva con la Regina delle Fate di un certo luogo d’Irlanda che ora mi sfugge.

Alla fastidiosa domanda “se lei e la sua gente” fossero una «drammatizzazione dei nostri stati dell’anima» la Regina, giustamente, non gradì affatto e lasciò scritto sulla sabbia un messaggio: «Stai attento, e non cercare di sapere troppo su di noi».

Credo che chi abbia la fortuna di intrattenere rapporti con questi Esseri non debba perdere tempo nell’analizzarli come fossero campioni da laboratorio per arricchire il suo opinabile repertorio di informazioni. E' giusto invece vivere l'esperienza pieni di gratitudine e rispetto, dato che, in assenza di ciò, non possiamo sapere che piega potrebbe assumere la situazione...!




“Peggiore della cecità degli occhi è quella dello spirito, in quanto […]  crea attorno a voi un buio tale da precludervi la possibilità di vedere, sentire, conoscere od anche apprendere. E nessuna richiesta proveniente da tale oscura cecità potrà indurmi a pronunciare una formula contro la magia!”

“La Figlia del Re degli Elfi” - Lord Dunsany







1  Vedi libri di Carlos Castaneda

2 “La Via del Wyrd” e “La Sapienza di Avalon” di Brian Bates

3 “La via delle Fate” di Hugh Mynne